Proseguiamo in questo articolo l’esplorazione del tempo

Abbiamo qui una prima chiave del tempo:

esso dipende dalle cose: dalla quantità di informazioni nuove e dalla molteplicità delle esperienze.

Ma non è solo lì la chiave di questo elemento misterioso.

Il tempo dipende da noi.

Ma non arriviamo mai a renderci conto di ciò, poiché la nostra vera natura umana è fissata nel nostro ego, cioè nell’insieme delle nostre abitudini e strutture di pensiero, e queste decidono anche del nostro tempo, ad esempio perché decidono quello che è bello e brutto per noi e ci spingono in corse senza fine per sfuggire a quella che chiamiamo ansia o noia.

Chiunque può infatti notare che il tempo sembri passare differentemente a seconda delle situazioni. A molti i periodi belli sembra che passino più rapidi, mentre i periodi brutti o noiosi sembrano più lunghi.

Ma anche bello e brutto sono convenzioni che ci derubano del piacere dell’esistenza. 
Il bambino, che non conosce tali convenzioni, vive il tempo differentemente.
I bambini normalmente hanno una percezione del tempo diversa dagli adulti, ed una giornata sembra infinita.

La percezione adulta del tempo

Il normale stato di essere dell’adulto è invece uno stato paradossale.

Cerchiamo sempre di far qualcosa per assorbire il tempo, e per far sì che il tempo passi velocemente senza che ce ne rendiamo conto. Il paradosso è che tutti vorrebbero più tempo nella propria vita, ma appena ce l’hanno lo utilizzano per farselo mangiare da elementi di distrazione.

Per molti il tempo che passa lentamente infatti viene vissuto negativamente.

Così il paradosso è che si cerca di aggiungere tempo alla vita oggettiva, per poi ridurlo il più possibile soggettivamente lasciandosi assorbire in mille distrazioni a cominciare dalla televisione.

continua… nel prossimo articolo : L’uscita dal tempo

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