Con Questo articolo tratto da Oltre la trance del Dr. Marco Paret ed altri a seguire voglio farvi recuperare la vostra esistenza, il vostro tempo.

Questi argomenti riguardano anche in questo caso una delle nostre schiavitu’ di esseri umani e come tale interessa a Dinasty of Freedom aiutare a liberarsene.

Le implicazioni di quanto scritto vanno molto oltre l’aiutarvi semplicemente nell’organizzazione della vita, e vi guidano verso quello che siete veramente e nel realizzare la vostra salute e la vostra natura.

Vi portano a sviluppare una calma ed una forza interiore che sono la base per il successo nella vita, per il magnetismo personale e per le più alte realizzazioni spirituali, cioè l’uscita dalla trance quotidiana e la scoperta del vero centro della vostra potenza.  

E’ una nuova genesi all’interno di voi.

Vi portano infatti sicuramente ad ottenere tutto quello che avete sempre desiderato in quanto vi portano al punto centrale da cui tutto nasce: voi.  

La cosa più essenziale che vi sia per questo è scoprire il presente. Il presente è l’unica cosa che c’è. Ma non ce ne accorgiamo, poiché in noi ci sono più meccanismi che regolano il rapporto col tempo. Il tempo è un argomento che pur influenzando tutta la nostra vita è poco conosciuto.

Molto spesso sembra sfuggirci ed essere senza controllo.

Capirne l’essenza è una chiave fondamentale per il percorso sul quale ci stiamo avviando. 
Ad esempio quando dormiamo il tempo passa in un attimo, ma anche quando siamo svegli se non facciamo attenzione il tempo sembra passare altrettanto rapidamente.

Capita quindi che siamo svegli, ma è come se dormissimo.

Che cosa è che ci fa dormire e non vivere la vita? La vita passa e ci sembra magari di non essere mai stati noi stessi.

Quello che ci ruba a noi stessi è il fatto di essere prigionieri dei nostri meccanismi automatici, del nostro ego.

L’uomo medio non è libero. La libertà cui vogliono condurvi queste  articoli è la libertà vera, libertà da una serie di meccanismi automatici che rubano l’uomo a sé stesso, gli rubano la vita ed il suo tempo sicchè di alcuni si può dire: ha vissuto ottant’anni, ma in realtà sono solo una ventina scarsi…

L’uomo forgia colle sue mani le catene che lo stringono e che gli rubano il tempo della propria vita.
Queste catene gli rubano non solo il tempo, ma anche il piacere, in quanto anche questa qualità sembra prigioniera di un fantomatico domani e l’uomo è incapace di riconoscerla nel presente.

L’uomo che potrebbe dipendere solo dagli elementi naturali, incomincia ad occupare la sua esistenza ad ingabbiarsi in un meccanismo sociale dalla quale non può uscire sotto pena di infrangere certe convenzioni giudicate indispensabili alla riputazione della casta stessa.

Poi si fa schiavo di una carriera che lo sballotta qua e là, alla mercè del capriccio altrui. Poi cerca di darsi una “posizione sociale” faticosa da mantenere .

Poi, non contento ancora, si dà un partito politico.

L’uomo moderno, da qualunque parte si volti, è circondato da una rete di ferro spinato che non si può varcare senza pericolo di morte. Non ha libertà né di disdirsi né di contraddirsi, ma deve sempre portare una maschera con un sogghigno stereotipo di autorità o di sottomissione.

Ed inoltre c’è appunto anche un individuo col quale siamo a ogni momento a contatto, dal quale non ci è dato sfuggire, ed è il nostro ego. Il nostro “signor io”.

Se vi è dunque un personaggio sul quale avremmo interesse ad avere l’intero incontrastato dominio è proprio il nostro io, il nostro ego.

Ma, ohimè! quanto più difficile è rendersi indipendenti dal nostro io e dal nostro ego che non dagli altri! Quanto più difficile è ridurlo obbediente al nostro volere!

L’uomo sociale è schiavo delle convenzioni: ogni individuo è schiavo delle abitudini.

L’abitudine impaccia la felicità non solo perchè è disarmonica, ma perchè ci vieta di sviluppare tutta la nostra potenza e inghiotte letteralmente la nostra realtà.

Rompere l’abitudine è il primo passo per conquistare la libertà di noi stessi, per veder chiaro e lontano nella vita. Vi sono degli uomini i quali non vivono che di abitudini:

esaminateli un momento e vedrete che si tratta di esseri inferiori, di gente il cui mondo si riduce a un angolo di un angolo minuscolo, fiori di serra che appena messo il capo fuori della vetrata cadrebbero uccisi dalla forte ventata della libertà.

Se non rompete l’abitudine, alla fine dei vostri giorni vi accorgerete che il mondo lo avete visto dalla finestra, ma che non avete vissuto. Questo vale nel dominio fisico e nel dominio spirituale.

L’abitudine nasce in un attimo. Se noi percorriamo una strada mai percorsa, questa abitualmente ci sembra più lunga all’andata che al ritorno.

La ragione è che al ritorno la strada è già più abitudinaria, siamo quindi meno vigili, e meno alla ricerca di informazioni nuove; e ne consegue anche che quando viviamo nell’automaticità il tempo viene come inghiottito, e gli anni passano in attimi.
continua…. La prima chiave del tempo

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