Se vince il Sì, il Presidente della Repubblica potrà dunque essere eletto solo dalla maggioranza creata a tavolino dall’Italicum. Improbabile, ma possibile: esplicitamente previsto. [T. Montanari]
Scrivo questo articolo dopo aver visto nel nostro sondaggio sul referendum Costituzionale del 4 Dicembre a ricevuto 2 SI sui primi 21 Votanti. Il che già’ mi preoccupa, dato che quello che stiamo facendo con Dinasty of Freedom, e’ esattamente il contrario di…
ti faccio coniare una nuova cryptovaluta, tanta, e poi te la vai a cambiare con la moneta truffa euro o dollaro che sia..per alimentare quindi il sistema Oligarchico Finanziario.
Ok se la tua scelta e’ di dire, ma chi cazzo se ne frega… muoia sansone con tutti i filistei, l’importante e’ che mi salvi io e che possa vivere nei lussi e negli agi… allora amico mio… con cortesia ti chiedo di andar via da questa comunità non e’ un posto adatto a te.
Quindi se sei uno di coloro che ha votato SI, solo perché stai ancora nella matrix e pensi che ciò che dice Renzi, il PD e il TG siano le uniche verità, ma vuoi informarti meglio e approfondire, in questo caso, cosa dice veramente la nuova schiforma costituzionale, crescere e liberarti da paure e catene, allora hai sempre l’opportunità’ di cambiare idea, modificare il tuo voto se ti sei veramente convinto, informandoti e ragionando con la tua testa e non con quella di chi ti circonda e dimostrare che anche tu puoi dare un contribuito alla crescita di tutta la comunità’ Dinasty of Freedom.
….allora in questo articolo riporto ciò che scrive Tomaso Montanari a proposito di uno de tanti dettagli non spiegati dai media ne’ tanto meno nelle trasmissioni di approfondimento (!) riguarda il nuovo sistema di votazione del capo di stato, si hanno modificato anche quello!
Montanari scrive:
«Vogliamo una democrazia che decide», sostiene il fronte del Sì. «Anche noi! Ma decidere non vuol dire comandare, o dominare: avete costruito una dittatura della maggioranza, un sistema in cui chi vince prende tutto. Un sistema in cui non esistono più garanti terzi», ribattiamo dal fronte del No.
È stato questo il leitmotiv del mio confronto con Luciano Violante, arbitrato venerdì scorso da Enrico Mentana. Un punto cruciale del dibattito ha riguardato l’elezione del presidente della Repubblica. Come il vecchio, il nuovo articolo 83 prevede che:
«Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri».
Solo che – se vincesse il Sì – il Parlamento sarebbe così composto: 630 membri della Camera (come ora: si sono ben guardati dal limitarne il numero, alla faccia della retorica del risparmio!), 95 senatori nominati dai consigli regionali (iddio sa come), fino a 5 senatori nominati dal presidente della Repubblica (durano sette anni, e dunque il loro numero al momento del voto è imprevedibile: dipende quando saranno stati nominati) e i senatori di diritto e a vita in quanto ex presidenti della Repubblica.
Immaginiamo dunque l’elezione del successore di Mattarella, e consideriamo il corpo elettorale più ampio possibile (augurando lunghissima vita a Giorgio Napolitano): 630+95+5+2, cioè 732 elettori.
Dobbiamo subito dire che, a legislazione attuale (dunque ad Italicum vigente), il partito di maggioranza avrà (per legge) 340 seggi alla Camera, e, diciamo, una maggioranza di 60 senatori (qua il dato è, per forza di cose, empirico: ma è una ragionevole proiezione del peso attuale del Pd): dunque un pacchetto di 400 voti. Ebbene, nei primi tre scrutini (come ora) per eleggere il Capo dello Stato ci vorranno i due terzi: 488. Il partito di maggioranza dovrebbe trovarne 88: il che implica un’alleanza politica di una certa ampiezza.
Già, però, dal quarto al sesto scrutinio il quorum per l’elezione presidenziale scende ai tre quinti dei componenti: 440. E qua cominciano i problemi, perché basta una piccola ‘aggiunta’ (esempio non troppo astratto: un drappello di volenterosi verdiniani) per fare schiavo colui che dovrebbe essere il massimo garante di tutti.
Ma la vera e propria crisi democratica si manifesta con ciò che viene previsto dal settimo scrutinio: quando basteranno i tre quinti dei votanti. Si tratta di un inedito quorum mobile: ma fino a che punto potrà abbassarsi? L’unico limite è quello imposto dall’articolo 64 della Costituzione (non toccato dalla riforma), che impone il numero legale: perché il presidente possa venire eletto è necessario che siano presenti la metà più uno dei componenti, cioè 367 elettori. Ora, i tre quinti di 367 è pari a 221: e dunque la nuova Costituzione prevede che dalla settima votazione il Capo dello Stato si elegga con una maggioranza minima di 221 voti, cioè con una maggioranza che è tutta nella disponibilità del singolo partito che avrà vinto le elezioni (340 deputati), anche se al Senato non dovesse avere nemmeno un seggio!
Di fronte all’evidenza dei numeri, Violante ha risposto che si tratta di un’eventualità remotissima, perché alle elezioni presidenziali tutti sono presenti. Benissimo: ma allora perché la nuova Costituzione dovrebbe prevedere una simile stranezza? Come è ovvio, le Costituzioni dovrebbero evitare le trappole, non configurarne di bizzarre. Mentre qua si aprono scenari bizantini complicatissimi, fatti di giochi incrociati di assenze e presenze: una geometria dalle mille varianti che consegna un margine enorme alla peggiore politica, quella da corridoio parlamentare.
A questo punto Violante ha ammesso che la ratio di questa bizzarra norma è evitare uno stallo nell’elezione presidenziale, perché questo potrebbe creare un danno all’immagine del Paese.
E così – dopo mille infingimenti, mille tentativi di negare l’evidenza – è finalmente emersa la verità. Che è questa: gli autori della riforma preferiscono consegnare la massima magistratura dello Stato all’arbitrio di un singolo partito, piuttosto che permettere che la sua elezione duri qualche giorno (perché di questo si tratta). E basterà ricordare che Sandro Pertini fu eletto al sedicesimo scrutinio per far capire come possa invece valer la pena di aspettare un po’.
Se vince il Sì, il Presidente della Repubblica potrà dunque essere eletto solo dalla maggioranza creata a tavolino dall’Italicum. Sarà improbabile, ma è possibile: anzi, è esplicitamente previsto.
Ora, questo particolare cruciale rivela moltissimo dello spirito della riforma su cui siamo chiamati a votare. Una riforma che baratta decisionismo con democrazia, e che aumenta il potere della maggioranza senza aumentare le garanzie delle minoranze. È qui il suo carattere totalitario: letteralmente totalitario, nel senso che chi vince si prende tutto, e a chi perde non rimane alcuna tutela.
Accanto all’arroganza maggioritaria, la cialtroneria della scrittura: non si è fin qui notato che – a rigore – per il regolamento della Camera (quello che vige nelle sedute comuni dei due rami del Parlamento) il numero legale è distinto dal quorum richiesto per le votazioni di natura elettiva. Tra i presenti che rendono valida la seduta potrebbero essercene alcuni (o anche moltissimi) che non rispondono alla chiamata, e non partecipano alla votazione: in pura teoria per eleggere il presidente della Repubblica basterebbero 3 voti su 5 votanti, purché ci siano 367 presenti a garantire il numero legale. Non accadrà mai? È molto probabile. Ma diventa davvero colossale l’arbitrio dei signori del voto parlamentare, che potranno agitare la minaccia di colpi di mano, fare uscire ed entrare dall’aula interi gruppi, pescare nel torbido: con i famosi 101 franchi tiratori che impallinarono la presidenza Prodi abbiamo imparato quanto l’elezione dell’inquilino del Quirinale possa essere velenosa e opaca.
Appare dunque plasticamente evidente come la riforma costituzionale che stiamo per votare sia stata scritta con sciatteria, ignoranza, inettitudine. Oltre che con colossale arroganza.
Il diavolo si nasconde nel dettaglio, ammesso che l’elezione del Capo dello Stato sia un dettaglio. E il 4 dicembre non vogliamo andare all’inferno.
Sono credente e mi voglio meritare il paradiso
Il 4 novembre sarò all’estero, altrimenti sappiamo tutti cosa avrei votato!!!
accidenti….. come siamo messi….
Pensavo che il sito fosse un’altra cosa. Visto che la mettete in politica almeno studiate la storia ed il diritto
Non so cosa pensavi, ma ti sei iscritto oggi e sei gia’ partito con il piede sbagliato…
Una parte di quello che scriviamo in questo sito fa parte di un percorso di risveglio e autodeterminazione per chi lo vuole seguire. Capire Le menzogne che racconta il governo fa parte di questo percorso. Il tuo commento fuori luogo non ha senso…
Il referendum costituzionale non lo definirei politica perche’ e’ qualcosa che influisce profondamente sulle nostre vite, di importanza vitale.
Puoi chiamarla politica se vuoi ma non lo e’. La scelta del si e del no non e’ una scelta politica, ma una scelta di come vogliamo sia il nostro futuro (consiglierei di leggere bene tutto quel miscuglio confusionario di modifiche proposte da verdini e company in quest uova costituzione)!
Cosa centra poi il fatto di studiare la storia in merito a questo articolo, difficile da capire. Se comunque poi parli della storia che ti insegnano nei libri di storia dei vari garibaldi, mazzini e cavour, sarebbe meglio si che la studiassi anche tu ma non nei libri di storia che ti passano nelle scuole. Il diritto? quale quello positivo?, applicato dalla repubblica of Italy spa sugli oggetti di sua proprieta’ i cittadini maggiorenni con codice fiscale o le partite iva? Senza usare la tua arroganza, dato che pare che tu sai tutto di storia e di diritto… io mi limito a dire che ne so abbastanza di diritto positivo per averlo definitivamente abbandonato in favore dei trattati internazionali sui diritti umani.
Ora se posso anche permettermi, perche’ di fronte a cotanto luminare vado in soggezione, un consiglio per la tua vita, cerca di uscire da matrix e guardati attorno il mondo non e’ quello che ti mostrano in televisione o sui libri di scuola!
Caro daniele, ci sta che non ti importi nulla di fare un percorso di risveglio perche’ a te sta bene cosi, l’italia e’ perfetta, il governo italiano lavora per migliorare la vita degli italiani…votare SI al referendum rendera’ l’italia ancora migliore.. per carita’ ognuno e’ causa del suo male, basta che pianga solo se stesso dopo…
…ma avresti potuto semplicemente ignorare quello che hai letto se urtava la tua sensibilita’ e andare oltre, invece hai voluto fare il classico italiano superficiale e maleducato cercando una sterile disputa, poiche’ e’ chiaro che il tuo commento, seppur breve , necessitava di adeguata risposta, penso lo sapessi quando lo hai scritto.
Non abbiamo davvero bisogno degli attaccabrighe qui! Stiamo creando un mondo un po’ diverso dal tuo!.
Se ti interessa solo la cryptovaluta limitati a visitare il Sito Dinastycoin.com. e fine del film! Altrimenti hai sempre l’opzione di cercati qualche scamcoin che sicuramente non cerca di aiutare gli italiani a capire meglio quello che sta succedendo in italia, ma solo di come potra’ farti diventare tanto ricco. La nostra e’ una crytpvaluta sociale e lavoriamo con spirito collaborativo per il bene comune di tutti! tu mi sembri diretto in altre direzioni. a volte bastano anche poche parole scritte!
Concludendo se vorrai rispondere educatamente a quanto ti ho scritto, sarai ben accetto, scuse comprese altrimenti vale il consiglio delle scamcoin!
Grande Franco, condivido al 100%,
articolo ben scritto!
Mi sono iscritto da poco alla comunity ,da fermo sostenitore della libertà ,posso affermare che il proggetto in essere è una opportunità concreta da vivere e condividere ,la storia argomento affascinante,il diritto argomento
complesso,la realtà la viviamo tutti , quelle persone che con il proprio sacrificio cercano di creare un mondo nuovo con pari opportunità meritano
rispetto e graditudine da me .
riprendiamo tutto ciò che ci è stato negato fino ad oggi, la nostra libertà di parola, la libertà di decidere sul nostro futuro. io non mi abbasserò mai a questo sistema pieno di corruzione. il pensiero di uno può essere portato avanti da uno o più persone che lo promuovono ma più siamo e più possiamo lottare per portare avanti la nostra vita ad un benessere collettivo che unifica tutti e tutto
forza ragazzi
Sempre unico anche in questo articolo sono pienamente d’accordo.
sono pienamente d’accordo al no
poromuovere libertà e pari opportunità è fodamentale per riprenderci la nostra autonomia.
Vincerà il NO gli Italiani sono cresciuti !!