di Ferrando Mantovani

Con i decisivi apporti “dell’ideologia” , la stupidità moderna ha potuto beneficiare di un processo di depurazione da ogni residuo di buon senso . Fino a raggiungere – meglio vedremo – quella situazione ottimale, rara in natura, della “stupidità allo stato puro” senza imperfezioni. E senza lucidi intervalli.

Il libertarismo-permissivistico , filiazione del relativismo etico e del capitalismo comunistico della massima licenza per il massimo consumo, , si è premurato di infrangere i tradizionali argini di contenimento della stupidità, che ha potuto recuperare la più completa libertà di azione : in libertà incondizionata . Ed anche l’idelogia conflittualistico-classista ha lasciato il segno, caduta l’ideologia, ha lasciato la “cultura del nemico” con la generalizzata rissosità , quali metodi per impostare i rapporti intersoggettivi : politici, sindacali, scolastici, sportivi, stradali, condominiali. Matrimoniali e tra i due sessi. 

Dal canto suo l’emancipazione femminile , confondendo la parità delle opportunità con la parità nella stupidità del gentil sesso alla superiore (o più solare) stupidità maschile , equiparandone la possibilità di pubblica estrinsecazione.

Dal fumo, alcol, droga, al servizio militare, alla villania stradale e verbale, al carrierismo e al peculato. 

Dalla box al catch e al kung fu . Dalla devianza di terrorismo e tifoseria sportiva . Dall’accesso alla televisione al linguaggio giornalistico calcistico. E alla pedofilia.

In dispregio del principio di uguaglianza , che vuole che i diseguali siano trattati in modo diseguale , l’ideologia democratico-libertario-egualitaria ha proclamato la perfetta parità tra intelligenti e stupidi.

Col suo connaturale limite di contare e non pesare i cervelli, essa ha così assicurato – democraticamente e a suffragio universale – alla compatta maggioranza degli stupidi l’ininterrotto governo della politica.

Il sistema elettorale maggioritario ha ulteriormente accentuato l’emarginazione , anche parlamentare , dei residui focolai di intelligenza. 

Che poi il voto per appello nominale e palese ha condannato ad adeguarsi anche alla rigida disciplina interna della stupidità partititica.

Il perfetto “sistema democratico della dittatura della stupidità” , ove la libertà di voto sta nell’alternativa tra l’una e l’altra stupidità bipolare. PER CUI IL PARLAMENTO E’ L’UNICO LUOGO DOVE LA STUPIDITA’ PUO’ FARE PIU’ DANNI CHE IN GUERRA.

Meno peggio comunque delle democrazie popolari, ove la residua intelligenza è neutralizzata o soppressa.
Non meno fondamentali i progressi della rivoluzione tecnologica .

Con il processo telematico , associato all’internazionalizzazione della lingua inglese, “la stupidità via satellite” , “cablata”, e “internet” sta dilagando urbi et orbi, senza più barriere spaziali e di idioma.

La”globalizzazione della stupidità , Le applicazioni elettroniche ai sistemi di sondaggio, “hanno elevato le singole stupidità sondate ad opinione pubblica” , registrata nei suoi cangianti andamenti, con tutta la sua forza condizionante di ogni scelta, innanzi tutto politica. 

Ferrando Mantovani
Professore emerito di Diritto Penale dell’Università di Firenze
Autore di monografie , di manualie di articoli di Diritto Penale e Criminologia.

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